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Arco Nudo
Arco Compound
I concetti dell'azione dinamica e delle linee di forza che stanno alla base di una corretta esecuzione del tiro riguardano anche l'arciere che adotterà Io stile arco nudo, valendosi di un arco che avrà, come soli accessori, l'appoggia freccia ed il bottone elastico.
Quest'ultimo dispositivo,consentito nella specialità da non molti anni permetterà all'arciere di ottenere, con opportune sperimentazioni, un ottimale volo delle frecce impiegate.
Certamente un arco senza stabilizzazione risulta meno equilibrato e tende, dopo il rilascio della corda,a ruotare verso l'alto; la collimazione della punta della freccia con il bersagli o presenta anch'essa qualche difficoltà, ma evidentemente chi decide di praticare il tiro con l'arco in questo modo Io fa per una scelta ed una predisposizione naturali.
Premettiamo che con l'arco nudo si raggiungono nel tiro al bersaglio risultati di tutto rispetto, che soddisferebbero ampiamente anche il tiratore con il mirino e che nella caccia abbiamo esempi di arcieri praticamente infallibili nell'uso di questo semplice attrezzo.
La qualità delle prestazioni in questa specialità è dovuta, oltre che alla perfetta tecnica di tiro, alla ricerca e messa a punto dei parametri di mira.
Adottando, per la collimazione con il bersaglio, la punta della freccia (in alcuni casi anche l'angolo ideale formato dall'asta e dalla base della finestra), non è possibile modificare il suo assetto, presumendo che l'arciere si valga sempre dello stesso punto di contatto con il viso; questa vale tanto per le variazioni verticali, quanto per quelle orizzontali.
Per queste ultime il problema può essere risolto con un'accurata messa a punto del volo delle frecce,agendo con il bottone elastico ed impiegando il modello di asta più indicato per la potenza dell'arco e l'allungo del tiratore.
Deve essere una ricerca molto accurata perché è frequente una tendenza a curvare la traiettoria in frecce non perfettamente idonee e regolate.
Nei casi più critici non rimane all'arciere che compensare, a destra o a sinistra, nella collimazione con il bersaglio; la difficoltà maggiore consisterà nel memorizzare la gradualità della compensazione per le diverse distanze.
Del resto, tutta la qualità delle prestazioni nell'arco nudo è affidata alla capacità di memorizzazione dei parametri, come risulterà evidente da quanto segue.Per colpire il bersaglio alle varie distanze, il tiratore, non potendo variare l'altezza della punta della freccia, rispetto il proprio ancoraggio, risolve il problema variando quest'ultimo; non solo può modificare il punto di contatto, generalmente vicino allo zigomo, ma anche la posizione della cacca o della mano sulla corda.
Con queste due operazioni, alzando o abbassando il punto di contatto e facendo scorrere verso il basso la cacca o la mano sulla corda, egli può variare l'altezza del suo tiro in rapporto al bersaglio da colpire.
Questi accorgimenti non sono facili da memorizzare (non è consentito alcun segno né sulla corda, né sull'arco) specialmente se si considera che nelle gare di tiro di campagna i bersagli sono posti da un minimo di cinque metri ad un massimo di sessanta, con ampio assortimento di distanze intermedie.
Per quanto riguarda il tiro di caccia, per il quale risulterebbe più conveniente adottare il compound, i criteri sono gli stessi, salvo la necessità, che spesso si presenta, di agire con la massima rapidità ed in questi casi, bisogna far ricorso al proprio istinto.
Per questa attività si impiegano frecce con punte speciali,dotate di lame affilatissime, che possono creare qualche problema per un volo perfetto: converrà sperimentare modelli con diverso numero di lame per ottenere il meglio.
Anche l'adozione dell'impennaggio "flouflou" risulta conveniente: la freccia viene frenata dalle particolari penne dopo un certo tratto del volo, rendendola facilmente rintracciabile.