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5. Alimentazione dei Posti di Cambio Fase (PCF)

1. Le alimentazioni della linea di contatto sono garantite dal DOTE a cui compete definirne gli assetti in base alle disposizioni allo scopo impartite dalle Unità competenti (centrali e periferiche).
Spetta pertanto allo stesso DOTE farsi carico di gestire l'alimentazione della linea e di individuare i PCF che dovranno essere mantenuti disalimentati (attivi) e quelli che dovranno invece essere assicurati alimentati (non attivi), in relazione alle esigenze di esercizio.

2. Soppresso.

3. Soppresso.

4. Esigenze improvvise di circolazione
Nel caso in cui un treno è fermo in corrispondenza di un segnale imperativo di protezione o partenza e sull’itinerario da percorrere con marcia degradata è ubicato un PCF che dall’apposito visualizzatore a disposizione del DCO risulta disalimentato, il DCO ne dovrà chiedere con comunicazione registrata la rialimentazione al DOTE.
Analogamente, nel caso di mancata concessione di un’Autorizzazione al Movimento da parte del sistema ad un treno fermo ad un segnale imperativo di fine sezione che delimita una sezione di blocco radio ove è presente un PCF disalimentato, dopo essere stato avvisato dall’agente di condotta dell’assenza di Autorizzazione al Movimento concessa dal sistema, il DCO ne dovrà chiedere la rialimentazione con comunicazione registrata al DOTE.
Il DCO, nel caso riceva con comunicazione registrata dal DOTE l’avviso della mancata rialimentazione di un PCF ubicato a valle di un segnale imperativo di fine sezione, deve autorizzare il superamento del segnale distanziando il treno con il giunto telefonico.
Nel caso invece il PCF sia ubicato a valle di un segnale imperativo di protezione o partenza il DCO non deve autorizzare il movimento del treno salvo il caso in cui il treno debba essere inoltrato da un segnale di partenza unico o esterno di una stazione oppure da un segnale di protezione di un bivio o posto di comunicazione ed il movimento possa avvenire con riduzione di velocità a a 50 km/h, quando sia possibile acquisire la certezza della libertà dell’itinerario stesso e del tratto di linea fino alla successiva località di servizio (LdS).
Dopo che è stato configurato il nuovo assetto del PCF, il DCO può autorizzare il proseguimento del treno dal segnale imperativo di protezione o di partenza; il proseguimento del treno da un segnale imperativo di fine sezione è autorizzato automaticamente dal Sistema con la concessione dell’Autorizzazione al Movimento con Marcia a Vista (Art. 21 bis-B lettera b) del Regolamento sui segnali in uso sull’Infrastruttura ferroviaria nazionale).
Nel caso di mancata riconfigurazione del PCF il DCO deve:
Per il PCF alimentato e non riconfigurato:
autorizzare il superamento del segnale imperativo con marcia a vista;
Per il PCF disalimentato e non riconfigurato:
effettuare l’operazione di “inibizione apertura segnali”, per l’arresto dei treni su entrambi i binari nelle LdS attigue al PCF disalimentato;
notificare ai treni che debbono percorrere il PCF disalimentato e non inserito in RBC (non segnalato in cabina di guida all’agente di condotta) la seguente prescrizione:
PCF ubicato alla progressiva chilometrica …… tra …… e …… (LdS attigue al PCF) disalimentato”.
Per il PCF disalimentato e non riconfigurato il DCO deve inserire la limitazione di velocità a 150 km/h su entrambi i binari della tratta delimitata dalle stesse LdS.
Nel caso di mancato inserimento della riduzione di velocità a 150 km/h il DCO deve integrare la predetta prescrizione, notificata agli stessi treni, con l’ulteriore seguente prescrizione:
Non superate la velocità di 150 km/h tra……………..e……………… (LdS attigue al PCF disalimentato)”.
Le prescrizioni ai treni relative ai PCF disalimentati (attivi) e non inseriti in RBC devono essere notificate nelle LdS attigue ai PCF stessi.
Tali prescrizioni non devono essere notificate ai treni nel caso venga ordinata dal DCO l’Autorizzazione al Movimento con via libera di giunto telefonico.

5. Esigenze di esercizio degli impianti TE
Per Esigenze di esercizio degli impianti TE, la riconfigurazione dei PCF potrà essere eseguita dal DOTE, previe intese con il DCO, senza necessità di arrestare la circolazione.
Nel caso di mancata riconfigurazione di un PCF disalimentato, il DCO deve:
effettuare l’operazione di “inibizione apertura segnali”, per l’arresto dei treni, su entrambi i binari nelle LdS attigue al PCF disalimentato;
notificare ai treni che debbono percorrere il PCF disalimentato e non inserito in RBC (non segnalato in cabina di guida all’agente di condotta) la seguente prescrizione:
PCF ubicato alla progressiva chilometrica………….. tra……….. e ……………. (LdS attigue al PCF) disalimentato”.
Per il PCF disalimentato e non riconfigurato il DCO deve inserire la limitazione di velocità a 150 km/h su entrambi i binari della tratta delimitata dalle stesse LdS.
Nel caso di mancato inserimento della riduzione di velocità a 150 km/h il DCO deve integrare la predetta prescrizione, notificata agli stessi treni, con l’ulteriore seguente prescrizione:
“Non superate la velocità di 150 km/h tra…………….. e……………… (LdS attigue al PCF disalimentato)”.
Le prescrizioni ai treni relative ai PCF disalimentati (attivi) e non inseriti in RBC debbono essere notificate nelle LdS attigue ai PCF stessi.
Tali prescrizioni non devono essere notificate ai treni nel caso venga ordinata dal DCO l’autorizzazione al movimento con via libera di giunto telefonico.

6. Soppresso.


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